mercoledì 17 aprile 2013

Attentato Boston: si pensa al terrorismo interno, le bombe in pentole a pressione

Identificata anche la terza vittima, una studentessa cinese. Le bombe costruite partendo da pentole a pressione. Gli investigatori si concentrano sul terrorismo di estrema destra statunitense.
È ancora troppo presto per tirare delle conclusioni sull’attentato di Boston e gli investigatori stanno seguendo tutte le piste, ma qualche punto fermo inizia a esserci: le bombe erano due e come innesco sono state usate pentole a pressione riempite di esplosivo, di chiodi e di frammenti metallici; si pensa a un attentatore solitario; ma soprattutto prende sempre più piede la pista che a compiere l’attentato possa essere stato un gruppo di estrema destra statunitense. E intanto è stata identificata la terza vittima dell’attentato: si tratta di Lu Lingzi, unna studentessa cinese di Shenyang.

Partiamo dalla bomba costruita utilizzando una pentola a pressione, per il cui innesco sarebbe stata impiegata una miscela esplosiva improvvisata a combustione lenta; per esempio clorato di potassio misto a zucchero oppure la cosiddetta ‘flash-powder’ usata per i fuochi artificiali. Tutte cose che si possono comprare senza problemi. I sostenitori del terrorismo internazionale ricordano come questo tipo di bombe sia stato spesso utilizzato dai gruppi jihadisti in Pakistan e Afghanistan.

Ma molti altri ricordano come la stessa tecnica sia da tempo utilizzata anche dall’estremismo di destra statunitense - le istruzioni per costruire questi ordigni si trovano facilmente su internet -, come fu nel caso dell’attentato di Atlanta del 1994. A far propendere verso la pista interna ci sono altri elementi: la maratona di Boston è un’istituzione negli USA, ma non ha particolari significati fuor di patria, in più coincideva con il Patriot’s Day - giorno che ricorda l’inizio della guerra d’indipendenza americana - e quest’anno coincideva anche con il giorno della riscossione delle tasse (nemico giurato e altamente simbolico dei gruppi estremisti anti-stato, che negli USA hanno spesso connotazioni violente).

Non solo: la maratona di Boston era dedicata alle vittime della strage di Newton, la sparatoria che ha portato Obama alla stretta sulle vendite delle armi che sta provocando una polemiche fortissime al di là dell’Oceano (e anche tra gli “estremisti delle armi” non mancano gruppi al confine con il terrorismo). Ci sono anche dati empirici che fanno pensare che la polizia si stia concentrando su questi aspetti: per esempio i controlli non particolarmente rafforzati negli aeroporti, che in caso di sospetti di terrorismo internazionale sono invece i primi luoghi a essere messi sotto strettissima sorveglianza.

D’altra parte dei 95 attacchi classificati come “terroristici” dall’Agenzia per Sicurezza Nazionale, solo sei sono sicuramente di matrice islamica, gli altri sono stati tutti portati da gruppi terroristici statunitensi. E di gruppi di questo tipo ce ne sono tantissimi negli Stati Uniti. Movimenti di estrema destra come il Dipartimento di Giustizia, gruppo che chiede giustizia contro l’oppressione del governo di Washington, le schegge impazzite del Ku Klux Klan (passati dalla lotta contro la gente di colore alla lotta contro lo Stato e le tasse); i gruppi paramilitari antistatali del profondo sud e del profondo midwest. A cui si aggiungono anche gli estremismi di matrice ambientalista e animalista (comunque sicuramente non coinvolti in questo caso).

Gruppi che non si limitano alle parole, alle foto minacciose e alle invettive, visto che dal 1990 al 2011, gli attentati di gruppi riconducibili all’estrema destra negli Usa sono passati da 35 a 350 all’anno.

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